LAVORAZIONE ARTIGIANALE NUOVA
IL FUSTO

Una buona costruzione del fusto garantisce solidità e delinea la forma dell’imbottito ponendo le basi per la sua riuscita estetica. Oggi i fusti di qualità si caratterizzano sia per la composizione del legno, attraverso la ricerca di un buon compromesso tra la tipologia e il costo, sia per l’origine dello stesso garantendo un’attenzione al rispetto ambientale attraverso l’utilizzo di legno certificato. Sempre più ricorrente è l’uso di legno di abete in multistrato. Sul fusto mostrato in figura (modello di poltrona a pozzetto), il tappezziere ha già provveduto a fissare lungo il perimetro dello schienale e dei braccioli il “burlotto” ossia un profilo in gomma rigida che, fissato all’estremità del fusto, permette di garantire una linea definita e consistente al mobile evitando al tatto il contatto con lo spigolo del legno.

PREPARAZIONE DELLA BASE

Vista posteriore della seduta che mostra l’incinghiatura con cinghia elastica tramata e telatura in juta

Cinghiatura del bracciolo effettuata con cinghie tramate a differente elasticità poste sui diversi punti di pressione dell’imbottito. Al di sotto delle cinghie, è collocato un rullo di gommapiuma tagliato su misura che garantisce consistenza al bracciolo.

La spillatura della cinghia si effettuata per una estremità sopra la gomma del burlotto e le cinghie si pongono parallelamente in modo fitto al fine di garantire solidità al bracciolo che in caso di utilizzo a mo’ di seduta viene fortemente sollecitato.

Le cinghie si ricoprono con la tela di juta al fine di tenerle compatte in caso di sollecitazione e quindi di flessione delle stesse.

Così come lungo il profilo dei braccioli, anche lungo la spalliera si fissa il burlotto. All’attacco del bracciolo si pone poi un fil di ferro molto rigido che permette al tappezziere di avere un appoggio per l’ancoraggio del materiale di imbottitura necessario nelle fasi successive.

Si effettua poi la cinghiatura verticale e orizzontale così da formare un reticolato che prevede un’alternanza intrecciata tra cinghie orizzontali e verticali, al fine di garantire una base solida all’imbottitura.

Così come per gli altri elementi, si effettua poi la telatura.

IMBOTTITURA

Illustrazione dell’imbottitura della seduta di una poltrona coloniale su cui si posizionerà il cuscino. L’imbottitura della base prevede la spillatura di un doppio strato di gomma piuma di diverso spessore e la ricopertura con uno strato di fibra di cotone siliconata.

Per ottenere una maggiore consistenza del bracciolo ed un volume che assicuri un proporzionato gusto estetico all’imbottito, si utilizza un doppio strato di gommapiuma di due cm di spessore.

Si procede poi a foderare la gommapiuma con uno strato di fibra siliconata.

Anche la spalliera nel modello coloniale prevede un cuscino di appoggio. Così l’imbottitura della scocca si mantiene snella costituendosi di uno strato di gommapiuma di spessore due cm ed uno strato di fibra siliconata per riportare “in bianco” l’imbottito.

Il cuscino, in questo caso di gomma ma in altri di piuma o misto, è avvolto da uno strato di fibra siliconata cucita manualmente. Questa fibra risulta di più alto spessore rispetto alle precedenti perché imbottita per dare maggiore comfort alla seduta e alla spalliera. La gomma, utilizzata in spessore dieci cm, è di differente densità a seconda della funzione che deve espletare se di appoggio o di seduta. 

RICOPERTURA

Immagine della ricopertura parziale di una poltrona classica modello coloniale.

Immagine della ricopertura parziale di una poltrona classica modello coloniale.

Immagine della ricopertura parziale di una poltrona classica modello coloniale.

IMBOTTITO FINITO

Divano sfoderabile modello pozzetto a due posti con doppi cuscini e braccioli dritti, schienale a modello “saponetta”, ricoperto in tessuto cotone rigato francese e profilato con grosgrain unito.